

La Svizzera trascura i propri obblighi nei confronti dei rifugiati vulnerabili
Il Consiglio federale ha deciso oggi di riattivare il programma di reinsediamento delle Nazioni Unite. Tuttavia, si rifiuta di stabilire un nuovo contingente di accoglienza per le persone particolarmente vulnerabili. Per Caritas Svizzera si tratta di una decisione inaccettabile.
Sebbene la ripresa del programma di reinsediamento dopo oltre due anni di sospensione rappresenti un passo positivo, la Svizzera rinuncia a definire un nuovo contingente biennale e si limita a prorogare quello esistente, annullando di fatto le 1600 ammissioni promesse di rifugiati particolarmente vulnerabili per il 2024 e il 2025.
Secondo Caritas Svizzera, questa decisione dimostra chiaramente che la Svizzera non sta sfruttando appieno il proprio potenziale. Il Consiglio federale viene così meno all’impegno di garantire un’accoglienza continua e affidabile. Caritas invita pertanto la Confederazione e i Cantoni ad assumersi una maggiore responsabilità nella protezione dei rifugiati. È essenziale che la Svizzera adempia al proprio ruolo di attore umanitario a livello globale e si adoperi per garantire vie di fuga sicure.
Il programma di reinsediamento dell’UNHCR è di importanza cruciale per i rifugiati con bisogni di protezione particolari, tra cui numerosi bambini. Molti di loro si trovano bloccati nei Paesi vicini a quelli d’origine colpiti da conflitti, dove vivono in condizioni precarie e in costante pericolo. Poiché un ritorno sicuro non è al momento possibile, l’UNHCR si sta attivando per trovare Paesi terzi disposti ad accogliere circa 2,9 milioni di persone in cerca di protezione.
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Fabrice Broulé
Responsabile Comunicazione Svizzera romanda e interlocutore Svizzera italiana+41 78 661 32 76medias@caritas.ch
Immagine principale: © Alexandra Wey